Se vi capiterà di passeggiare tra gli olivi che circondano l’Agriturismo Casa Olivo, potreste non immaginare di trovarvi accanto a uno dei siti archeologici più affascinanti e meno noti della Maremma: la Pieve Vecchia, un luogo dove la storia ha lasciato impronte che risalgono a duemila anni fa. Questo sito, racconta un frammento importante della lunga storia del territorio di Campagnatico, un comune piccolo ma straordinariamente ricco di testimonianze archeologiche che vanno dalla preistoria fino al Medioevo.
Proprio a Pieve Vecchia si trova uno dei siti romani più importanti dell’area, identificato come una villa rustica d’età imperiale, poi riutilizzata anche nel periodo medievale. Gli scavi, iniziati già negli anni Ottanta del secolo scorso, hanno portato alla luce strutture monumentali ancora visibili, che parlano di una presenza romana solida e duratura. Ma il vero cuore pulsante di questa storia si trova a poca distanza, nella zona di Poggio Rotigli, dove è stato scoperto un oggetto sorprendente: il diploma militare del pretoriano Valerius Clemens.
Questa scoperta, oggi conservata al Museo Archeologico e d’Arte della Maremma di Grosseto (MAAM), è considerata uno dei più importanti ritrovamenti epigrafici della Maremma grossetana. Si tratta di una lamina di bronzo incisa, che conferisce la cittadinanza romana e il diritto di matrimonio a Valerius Clemens, un soldato della guardia pretoriana, al termine del suo servizio. Un documento ufficiale, carico di significato storico, che ci restituisce la voce personale di un uomo vissuto nel I secolo d.C. Il diploma si compone di due tavolette rettangolari, una più grande e spessa dell’altra, unite da due fori centrali. Originariamente collegate da una corda attraverso i fori, erano sigillate con un materiale di piombo o stagno per garantire la privacy delle iscrizioni interne e prevenire frodi.
Ma la curiosità più intrigante potrebbe essera la connessione paesaggistica e archeologica tra il sito di Poggio Rotigli — dove il diploma fu rinvenuto durante lavori agricoli nel 1958 — e quello di Pieve Vecchia. Entrambi potrebbero infatti far parte di un sistema insediativo unico, forse legato a un percorso viario secondario che risaliva la valle dell’Ombrone e collegava l’entroterra con la costa tirrenica. Alcuni studiosi hanno ipotizzato che Poggio Rotigli fosse una mansio, cioè una stazione di posta romana, con impianto termale e necropoli, a servizio dei viaggiatori. L’ipotesi è affascinante, soprattutto se consideriamo la vicinanza alla villa di Pieve Vecchia, che potrebbe aver costituito un nodo residenziale o produttivo di questo sistema.
La villa romana del sito della Pieve Vecchia si affacciava su un territorio agricolo fertile, ancora oggi coltivato secondo antiche tradizioni. Le sue strutture, riutilizzate in età medievale per la costruzione della pieve, ci parlano di una continuità d’uso che unisce mondi molto lontani nel tempo. È proprio questa stratificazione — romana, medievale, contadina — che rende il paesaggio di Casa Olivo un luogo speciale, dove la storia non è solo raccontata nei libri, ma può essere “camminata”.
Accanto a questi due siti spiccano altre testimonianze archeologiche nel comune di Campagnatico, come la necropoli etrusca di Marrucheti o le tombe della prima età del Ferro a podere Manzinello. In epoca più remota, durante il Pliocene, l’area era sommersa da un mare tropicale: lo testimoniano i fossili di sirenii ritrovati nella zona di Arcille, veri e propri “antenati” del dugongo. Una biodiversità antica che ci racconta un altro tipo di passato, quello geologico.
Tutto questo patrimonio è stato oggetto di una prima mostra “Natione Italus: il territorio di Campagnatico dalle origini al Medioevo” nel 2013, allestita nella chiesa di Sant’Antonio Abate a Campagnatico e promossa da una rete di istituzioni tra cui il Ministero della Cultura, varie Università toscane e il MAAM di Grosseto. E più recentemente, a fine 2023 il diploma di Valerius Clemens è stato scelto come simbolo della mostra “Honesta Missio: il diploma di Valerius Clemens” al Museo Archeologico e d’Arte della Maremma, come omaggio all’identità del territorio. Il diploma è ora visibile nel museo, all’interno della collezione permanente assieme ad altri reperti provenienti dallo stesso contesto e preziosissimi per la conoscenza e la storia del territorio locale arricchendo il patrimonio storico-culturale della regione.
E allora, che cos’ha da raccontare un diploma militare ritrovato tra i campi? Molto più di quanto si pensi: è il punto di partenza per riscoprire la ricchezza di un territorio apparentemente quieto, dove tra ulivi e pietre antiche sotto ogni zolla può nascondersi un frammento di civiltà, una parte ancora poco conosciuta di questa lunga storia.
Per chi soggiorna a Casa Olivo, consigliamo una visita al Museo Archeologico e d’Arte della Maremma (MAAM) a Grosseto, dove è possibile ammirare il diploma di Valerius Clemens e tanti altri reperti provenienti da Campagnatico e dal territorio della Pieve Vecchia.
Fonte: M.G. Celuzza, M.A. Turchetti (eds), NATIONE ITALUS. Valerio Clemente e il territorio di Campagnatico dalla origini al medioevo, Catalogo della mostra, Grosseto 2012